
'C'è qualcosa di impavido e vero nel jazz', ha detto il presidente Barack Obama nel suo discorso di apertura venerdì (29 aprile) al concerto della Casa Bianca che celebra la quinta Giornata internazionale del jazz annuale - e nonostante il fatto che lo spettacolo fosse registrato per essere trasmesso su nazionale (andata in onda il giorno successivo su ABC), quello spirito ha prevalso durante le esibizioni della serata.
Guarda il presidente Obama celebrare la Giornata internazionale del jazz con un concerto All-Star il 30 aprile su ABC

Sebbene presentato da Morgan Freeman e caratterizzato da ospiti famosi da Shonda Rhimes a Wolf Blitzer a Gabrielle Union (inoltre, la maggior parte dei concerti non prevede posti riservati a 'Membri di gabinetto' e 'Congress'), la serata è rimasta incentrata sulla musica, udibile anche prima di passare attraverso la sicurezza, come il Banda di ottoni della rinascita ha tenuto una prova dell'ultimo minuto fuori dalla grande tenda allestita per l'occasione a South Lawn.
Piccoli ensemble, inclusi musicisti militari in uniforme e studenti di jazz, erano disseminati in tutta l'Ala Est per l'aperitivo prima del concerto per un pubblico di A-listers e ritratti del passato di First Families (un dipinto a olio di Hillary Clinton da il suo incarico come First Lady aveva ospiti che tiravano fuori i loro telefoni). Kerry Washington e Al Sharpton si sono mescolati al mondo del jazz sfavillante (oscuro per molti, ma comunque influente) prima che la folla venisse condotta ai loro posti.
Il presidente Obama ospiterà il concerto della Giornata internazionale del jazz alla Casa Bianca
Dopo che tutti gli ospiti (tra cui Malia Obama e un'amica) si sono seduti, sono entrati il Presidente e la signora Obama, che ha pronunciato un discorso perfetto sull'importanza del jazz per la cultura americana, ricordando anche il suo primo concerto jazz: Dave Brubeck a Honolulu nel 1971. Grazie all'evento, timonato da “tuttofare cool cat” Herbie Hancock (Le parole del presidente Obama), “faremo bene a Dizzy [Gillespie, che si candidò alla presidenza su una piattaforma jazz nel 1964, promettendo di fare Miles Davis capo della CIA] e stasera, chiamala 'la casa del blues''.